- Pubblicata il 12/01/2020
- Autore: ALESSANDRO SAVOIA
- Categoria: Racconti erotici etero
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- Pubblicata il 12/01/2020
- Autore: ALESSANDRO SAVOIA
- Categoria: Racconti erotici etero
CAPODANNO CON ESCORT – parte 4 - Borgaro Torinese (TO) - Teramo Trasgressiva
Dopo aver bevuto un'altra bottiglia in due, grazie al Cialis il mio piciu tornò ad essere un salsicciotto duro come il diamante. La spinsi di nuovo sul letto e strisciai tra le sue gambe infilandolo con forza nella sua fica larga e ancora gocciolante.
Forse era vero che non faceva sesso da un po', perchè quando iniziai a girare i fianchi, la sentii urlare.
Mi misi di nuovo in bocca una delle sue grosse tette flaccide e masticai il capezzolo. Sofia gemeva (?!) avvolgendomi con le braccia, le gambe e le cosce, tenendomi stretto mentre io martellavo la sua comoda vagina. Dopo 10 minuti, cominciò a venire (?!) di nuovo. Potevo sentirla rabbrividire e tremare mentre la sua intimità diventava sempre più unta e i suoi succhi scorrevano lungo il mio cazzo e sulle palle. Quando ha iniziato a contorcersi, mi sono bloccato dentro di lei, che si è inarcata e ha urlato ancora più forte di prima contraendo la sua ficona intorno all'uccello come una morsa.
Non mi importava se fosse un orgasmo vero o falso, questo era tutto ciò di cui avevo bisogno. Sbattei il mio uccello bollente dentro di lei alla massima velocità e schizzai il mio latte caldo nella sua fica.
- Accidenti Ale, sei davvero diventato un uomo! Mi ricordi proprio il tuo povero pa...
- Lascia stare mio padre e non fare la ruffiana. Ho intenzione di fotterti almeno fino a domani notte. Come vedi, il mio piciu si riprende in fretta, perciò ho intenzione di scopare anche il tuo culone grasso e appetitoso.
Sofia fece una smorfia, si alzò dal letto con le ginocchia traballanti e portò il suo corpo pesante in bagno per scaricare la sborra e farsi un bide'. Era un po' incazzata e gridò:
- Hei, non mi stai mica pagando! Potresti almeno essere più gentile. Non sono la tua schiava! Posso anche andarmene...
- Esatto, puoi andartene quando vuoi. Sei venuta tu da me, ricordi? Questa è la mia casa e queste sono le mie regole. Puoi rivestirti, uscire e cercare di trovare un rifugio per senzatetto sotto la neve. Oppure puoi star zitta e, mentre sei ancora sveglia, andare in cucina a farmi un fottuto panino e portarmi una birra.
Lei ubbidì e spostò ondeggiando le sue tettone e il suo culone in cucina. Osservandola da dietro, pensai che, nonostante gli anni, era ancora una gran gnocca e capii che ero stato troppo stronzo con lei. Sentendo i primi petardi scoppiare in tutto il quartiere, compresi che era scoccata la mezzanotte. Allora la seguii, l'abbracciai da dietro strofinando il cazzo tra le sue chiappe, e stringendole il seno dissi:
- Scusami Sofia... e buon... buon anno!
FINE
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